Le con­vul­sio­ni feb­bri­li sono il più fre­quen­te distur­bo neu­ro­lo­gi­co dell’età pedia­tri­ca, inte­res­san­do il 2–4% dei bam­bi­ni al di sot­to dei 5 anni. Si trat­ta di cri­si con­vul­si­ve beni­gne che si mani­fe­sta­no in bam­bi­ni sani, fino ai 6 anni di età, sen­za infe­zio­ni del siste­ma ner­vo­so e sen­za dan­ni cere­bra­li, quan­do la tem­pe­ra­tu­ra cor­po­rea è pari o supe­rio­re ai 38 C o quan­do aumen­ta rapi­da­men­te. 

Le con­vul­sio­ni pos­so­no esse­re sem­pli­ci o com­ples­se. Quelle sem­pli­ci inte­res­sa­no tut­to il cor­po, dura­no meno di 15 minu­ti e non si ripe­to­no nell’arco del­le 24 ore. Quelle com­ples­se si han­no quan­do l’attacco dura più di 15 minu­ti (in manie­ra con­ti­nua o con pau­se), quan­do si ripe­te nel­le 24 ore oppu­re quan­do a “tre­ma­re” è solo una par­te del cor­po.

Oltre il 90% del­le con­vul­sio­ni feb­bri­li è sem­pli­ce: il bam­bi­no per­de coscien­za, pre­sen­ta scos­se del­le brac­cia e del­le gam­be, si irri­gi­di­sce o rilas­sa com­ple­ta­men­te la musco­la­tu­ra, può ave­re sguar­do fis­so o rota­zio­ne ver­so l’alto degli occhi, può per­de­re feci e uri­ne. 

Generalmente, le con­vul­sio­ni feb­bri­li sem­pli­ci ter­mi­na­no spon­ta­nea­men­te entro 1–2 minu­ti e sono segui­te da uno sta­to di son­no­len­za (perio­do post-critico). Sebbene i tem­pi sia­no dav­ve­ro ristret­ti, sono situa­zio­ni che se non cono­sciu­te pos­so­no gene­ra­re gran­de spa­ven­to. La cosa impor­tan­te è man­te­ne­re la cal­ma e segui­re 5 sem­pli­ci rego­le:

  1. Non urla­re e scuo­te­re il bam­bi­no e soprat­tut­to non som­mi­ni­stra­re far­ma­ci, acqua o qual­sia­si altra cosa per boc­ca for­zan­do­ne l’apertura. Se pos­si­bi­le, eli­mi­na­re velo­ce­men­te even­tua­li resi­dui di cibo che potreb­be­ro cau­sa­re ostru­zio­ne

  2. Posizionare il bam­bi­no sdra­ia­to su un fian­co con la testa rivol­ta ver­so il bas­so per evi­ta­re che ina­li sali­va o vomi­to (posi­zio­ne di sicu­rez­za)

  3. Allentare i vesti­ti, soprat­tut­to intor­no al col­lo

  4. Se pri­mo epi­so­dio chia­ma­re i soc­cor­si o recar­si pres­so il Pronto Soccorso

  5. Osservare la dura­ta e il tipo del­le con­vul­sio­ni in modo da rac­con­tar­lo ai medi­ci che valu­te­ran­no l’opportunità del rico­ve­ro in deter­mi­na­te con­di­zio­ni

In cir­ca il 30–40% dei casi le cri­si si ripe­to­no in occa­sio­ne di feb­bre, soprat­tut­to se insor­te in età pre­co­ce o se pre­sen­ti altri casi in fami­glia. Comunque, ten­do­no a scom­pa­ri­re con la cre­sci­ta e, suc­ces­si­va­men­te alla pri­ma mani­fe­sta­zio­ne, il medi­co istrui­rà i geni­to­ri all’esecuzione di un far­ma­co per via endo­ret­ta­le solo se l’attacco epi­let­ti­co doves­se dura­re più di 3 minu­ti.

Per con­clu­de­re, con­trol­la­re la feb­bre alta non sem­pre rie­sce ad evi­ta­re l’insorgenza del­la con­vul­sio­ne feb­bri­le che può veri­fi­car­si all’aumentare del­la tem­pe­ra­tu­ra, pri­ma che i geni­to­ri ne sia­no con­sa­pe­vo­li.

Basta per­ciò esse­re pre­pa­ra­ti ed agi­re per met­te­re in sicu­rez­za il bam­bi­no.

CURIOSITÀ: I maschi han­no più pro­ba­bi­li­tà di ave­re una con­vul­sio­ne feb­bri­le rispet­to alle fem­mi­ne!

Dott.ssa Alessia Testa

Specializzanda in Pediatria