I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono un insieme di affezioni che interessano alcune abilità specifiche che devono essere acquisite in età scolare. Le attività maggiormente interessate sono la lettura, la scrittura e il calcolo.

Il bambino presenta uno sviluppo diverso della struttura cerebrale e delle connessioni neuronali necessarie all’elaborazione delle informazioni. I DSA attualmente riconosciuti in Italia dalla Legge 170/2010 sono:

  • dislessia, disturbo specifico della velocità e della correttezza della lettura;

  • disortografia, disturbo specifico della correttezza della scrittura;

  • disgrafia, disturbo specifico della scrittura di natura motoria per cui la grafia è spesso illeggibile, c’è macro e/o micro-grafia, pressione eccessiva e scarso rispetto degli spazi sul foglio;

  • discalculia, disturbo specifico delle aree di numero, calcolo e senso del numero.

Secondo le ultime stime del MIUR, nell’anno scolastico 2014/2015, le segnalazioni di DSA sono state corrispondenti al 2.1% degli alunni. I DSA non permettono una completa autosufficienza nell’apprendimento, sebbene non vadano ad intaccare l’intelligenza e il funzionamento cognitivo generale. Possono comparire isolati o, più comunemente, in associazione tra di loro o con altri disturbi evolutivi. Con una certa frequenza, dobbiamo poi fare i conti con ansia, depressione e disturbi del comportamento e della condotta. Risulta quindi evidente come il mancato riconoscimento delle difficoltà può portare ad una scarsa motivazione allo studio e all’abbandono scolastico.

Gli insegnanti della scuola dell’infanzia devono saper riconoscere i segnali di rischio per intervenire tempestivamente con attività didattiche e pedagogiche mirate.

Il ricorso a uno specialista è fondamentale poiché è difficile distinguere tra una difficoltà di apprendimento, che può dipendere da diversi fattori (culturali, sociali, educativi, deficit intellettivo) e un vero e proprio disturbo, in quanto entrambi comportano un rendimento scolastico inadeguato. Infine è indispensabile un ambiente favorevole e il supporto della famiglia.

Non si guarisce, ma c’è chi recupera e chi si limita a compensare, avendo acquisito i mezzi per farlo. In quest’ultimo caso, gli obiettivi di studio vengono raggiunti con fatica, ma i successi avranno sicuramente un sapore più dolce.

 

Dott.ssa Alessia Testa

Specializzanda in Pediatria

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