Il Papilloma virus (HPV) è un virus che provoca un’infezione molto frequente, che interessa la maggior parte delle donne almeno una volta nella vita ma che può coinvolgere anche l’apparato genitale inferiore maschile.
Ce ne parla la Dott.ssa Cristina Pane, ginecologa.
Che cos’è il papilloma virus?
L’HPV (Human Papilloma Virus) è una famiglia formata da più di cento tipi diversi di virus. Ci sono virus HPV definiti ad alto rischio e virus HPV definiti a basso rischio, questo dipende da quanto sono aggressivi. La gran parte degli HPV provoca lesioni benigne, tipo le verruche che interessano la pelle (di mani, piedi o viso) e i condilomi o papillomi che colpiscono le mucose genitali e orali. La gran parte delle infezioni genitali da HPV retrocede spontaneamente. Una minima quantità invece, se non curata, può svilupparsi adagio verso una forma tumorale.
Come si contrae?
Il contagio del papilloma virus avviene, quasi esclusivamente per via sessuale e non necessariamente con rapporti completi. I fattori di rischio considerati più rilevanti sono la giovane età, il numero di partner sessuali e la frequenza dei rapporti. Fattori secondari sono rappresentati dal fumo di sigaretta, uso prolungato di contraccettivi orali e abuso di droghe e alcool.
Quali sono le conseguenze?
L’infezione persistente da virus HPV oncogeni (capaci cioè di generare dei tumori) è una condizione indispensabile per poter sviluppare un tumore del collo dell’utero. In questi casi il virus penetra nelle cellule della mucosa (tessuto di rivestimento dell’utero) e le altera progressivamente fino a produrre delle lesioni pre-tumorali (denominate CIN‑2 e CIN‑3: che indicano alterazioni di medio ed elevato grado). Tale processo richiede tempi lunghi, anche di molti anni, e le lesioni possono essere curate se diagnosticate in tempo. La probabilità che un’infezione da HPV non guarisca spontaneamente diventando cronica, sembra dipendere dal tipo di HPV ed è più elevata per l’HPV 16.
Come è possibile prevenirlo?
L’identificazione delle lesioni precancerose è sicuramente il metodo migliore per contenere l’infezione. I test più diffusi sono: pap-test e test genetico.
Il pap-test permette di riconoscere la lesione che il virus ha creato ma non di identificare il virus stesso. È il test più utilizzato nelle campagne di screening.
L’osservazione può rilevare presenze diverse: cellule normali, altre affette da qualche alterazione assolutamente benigna (legata magari a un’infezione), cellule alterate per via di un processo infiammatorio, elementi cellulari tipici della menopausa e anche eventuali anomalie.
Il test genetico consente invece di rilevare direttamente la presenza del virus, senza che ci siano ancora state modificazioni cellulari. Consente inoltre di sapere, con certezza, a quale ceppo appartiene il virus, quindi se è ad alto rischio o a basso rischio.
Attualmente pap-test e test genetico, combinati, sono le alternative migliori per la diagnosi precoce perché permettono, combinati, di evidenziare sia la presenza del virus che il ceppo e, allo stesso tempo verificare se ha già causato lesioni e di che tipo.
Dott.ssa Cristina Pane
Ginecologa
Data di nascita: 06/01/1983
Luogo di nascita: VELLETRI (RM)
- 28/02/2009 — Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di LATINA (Ordine della Provincia di LATINA) n. 0000003452 iscrizioni
- 25/07/2008 — MEDICINA E CHIRURGIA (ROMA “LA SAPIENZA” I FACOLTA’) lauree
- 2008 / 2 — Medicina e Chirurgia (ROMA “LA SAPIENZA”) abilitazioni
- 15/01/2015 — GINECOLOGIA E OSTETRICIA (ROMA “LA SAPIENZA” I FACOLTA’) — Specializzazione specializzazioni
Data aggiornamento: 09/03/2021
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