La realtà si dimostra. Eccovi i fatti!

Ecco la replica circostanziata del Medical Pontino alle accuse di Gianfranco Cartisano (UILTuCS):

A diverse settimane dalle dichiarazioni a mezzo stampa del Segretario provinciale UILTuCS Gianfranco Cartisano, questa è la replica ufficiale del Medical Pontino.

È giunto il momento di fare chiarezza. Non con slogan, ma con fatti e documenti. La Medical Pontino ha finora mantenuto un profilo silenzioso, impegnata in ciò che conta davvero: tutelare i posti di lavoro, garantire servizi sanitari al territorio e operare con trasparenza, anche in un contesto economico alterato da provvedimenti normativi dirompenti. Tuttavia, dinanzi a una narrazione erronea e potenzialmente dannosa, non è giusto tacere. Ho intenzione di illustrare con precisione e trasparenza il reale svolgimento della procedura di richiesta FIS 2025, con particolare riferimento agli eventi successivi alle dichiarazioni pubbliche rilasciate dal segretario Cartisano, nonché al comportamento da lui tenuto durante l’intera fase procedurale, che si è rivelato, alla luce dei documenti e delle cronologie, non conforme al dettato normativo, non coerente, e contrario all’interesse stesso dei lavoratori

Sarà poi mia cura replicare, punto per punto, a tutte le dichiarazioni rese dal sig. Cartisano a mezzo stampa lo scorso mese di magggio, dichiarazioni che si sono dimostrate, alla verifica dei fatti, inesatte, contraddittorie, prive di fondamento e in alcuni casi apertamente smentite dai documenti ufficiali.

In tale contesto sarà inoltre necessario richiamare anche alcuni episodi risalenti al biennio 2012/2013, impropriamente evocati dallo stesso Cartisano, e oggetto di una distorsione cronologica e narrativa che ha finito per travisare gravemente la realtà dei fatti. Anche allora, come oggi, le conseguenze più gravi non ricaddero sull’azienda, bensì sui lavoratori, a causa di scelte sindacali contrarie a ogni logica di tutela reale.

La verità – lo ribadiamo – si dimostra con atti, firme e cronologie. Ed è quella che intendiamo restituire con la massima trasparenza.



ECCO LA CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI

LA FIS 2025: LA VERITÀ DEI FATTI

📌 16 maggio 2025 – L’inizio regolare, come da manuale

In data 16 maggio 2025, la Medical Pontino S.r.l., a fronte di una crisi aziendale oggettiva e puntualmente documentata — determinata dall’entrata in vigore del nuovo Nomenclatore Tariffario Nazionale, che ha comportato riduzioni fino all’80% delle tariffe su numerose prestazioni di laboratorio, nonché l’abolizione delle analisi private ad alta marginalità — avvia formalmente la procedura di richiesta del FIS (Fondo di Integrazione Salariale) allo scopo di evitare licenziamenti collettivi e salvaguardare l’occupazione. La procedura viene notificata via PEC a tutte le sigle sindacali comparativamente più rappresentative, compresa la UILTuCS Latina, come espressamente previsto dal D.Lgs. 148/2015. Non si è trattato di una facoltà, ma di un adempimento doveroso e tempestivamente eseguito. È l’avvio di un percorso corretto, trasparente e socialmente responsabile.

📌 23 maggio 2025 – l’assenza di Cartisano al tavolo di concertazione sindacale

L’incontro di esame congiunto, previsto dalla normativa vigente, con le sigle sindacali intervenute, UGL e UILTuCS, era stato inizialmente convocato dalla Medical Pontino per le ore 10:30. Su richiesta diretta del sig. Gianfranco Cartisano, l’appuntamento viene posticipato alle ore 16:00, per favorire la partecipazione di quest’ultimo in modalità telematica. È lo stesso Cartisano che trasmettere al nostro legale, l’avvocato Gianluca Marchionne, il link di collegamento. Alle ore 15:59, tuttavia, giunge una comunicazione del segretario Cartisano, via mail, con la quale dichiara la propria improvvisa indisponibilità. Nessuna motivazione formale, nessuna proposta di rinvio condivisa tra le parti, nessuna alternativa utile. Un’assenza che, a fronte della forte esposizione mediatica da egli stesso assunta nei giorni precedenti, risulta difficilmente compatibile con la responsabilità istituzionale che il suo ruolo richiederebbe in quella determinata circostanza. Nonostante l’assenza della UILTuCS, l’incontro si svolge regolarmente anche perché il termine ultimo per la conclusione del procedimento sarebbe scaduto perentoriamente Lunedi 26 maggio 2025. Partecipano l’UGL Latina, rappresentata dal segretario generale Ivan Vento e dalla segretaria UGL Sanità Fabiola Del Gais, oltre alla RSA aziendale regolarmente costituita e al rappresentante legale della Medical Pontino, assistito dall’Avv. Gianluca Marchionne. Il confronto è concreto, documentale e operativo. Si giunge alla sottoscrizione di un accordo sindacale completo e conforme ai requisiti di legge. La procedura si conclude validamente entro i termini, come previsto. In questa cornice, il segretario provinciale UILTuCS, Gianfranco Cartisano, dopo aver alimentato dubbi pubblici sulla procedura, ha poi scelto di non essere presente nel momento della concertazione ufficiale.

📌 28 maggio 2025 – Il tentativo tardivo di riaprire la procedura ormai chiusa

Cinque giorni dopo la chiusura formale della procedura, con accordo sindacale sottoscritto e verbale depositato, la UILTuCS Latina invia, con data 28 maggio 2025, una comunicazione nella quale chiede la riapertura dell’esame congiunto. Una richiesta palesemente oltre i termini perentori previsti dalla normativa che fissa in dieci giorni dalla comunicazione iniziale il termine massimo per l’esperimento della procedura. Scaduto il 26 maggio, ogni ulteriore tentativo risulta giuridicamente inammissibile, anche a prescindere dal merito. La pretesa di rimettere in discussione una procedura già perfezionata e conclusa nei tempi, attraverso una semplice PEC tardiva, appare tecnicamente infondata e sostanzialmente ingiustificata. Con spirito di massima chiarezza, la Direzione della Medical Pontino ha risposto comunicando che la procedura doveva ritenersi regolarmente conclusa, essendo trascorsi i termini legali, e che nessun elemento poteva giustificare la riapertura. Nessuna irregolarità era stata contestata nei tempi utili, ne era intervenuta alcuna causa ostativa tale da determinare una sospensione dei termini perentori. La finestra temporale legalmente prevista era chiusa, e la responsabilità del mancato accesso non poteva essere addebitata a chi aveva correttamente rispettato tutte le scadenze.

📌 3 giugno 2025 – La controreplica del Segretario Cartisano

Con una email datata 3 giugno 2025, il segretario Cartisano controreplica:

In riferimento alla Vostra del 29 maggio 2025 siamo a precisare che come da comunicazione del 23 maggio 2025 la scrivente O.S. Uiltucs Latina ha comunicato l’impossibilita di procedere all’esame regolarmente richiesto con comunicazione del 16 maggio 2025. Pertanto, tralasciando il mancato rispetto della richiesta di differimento, sono a precisare che la scrivente O.S. non ha avuto modo di espletare il richiesto esame congiunto e dunque non ritiene conclusa la procedura con specifico avviso all’ente previdenziale.”

Una posizione che lascia attoniti per almeno quattro motivi:

1) I tempi: il messaggio arriva oltre il decimo giorno previsto dalla normativa per la conclusione dell’esame congiunto. Il termine ultimo era il 26 maggio. Ogni dichiarazione successiva non ha alcun effetto sanante né sospensivo. Le scadenze di legge si rispettano.

2) I fatti: è lo stesso Cartisano ad aver chiesto il rinvio dell’incontro del 23 maggio, indicando lui stesso l’orario e la modalità telematica. Sempre lui, un minuto prima dell’inizio, ha comunicato la propria indisponibilità senza alcuna giustificazione e senza alcuna richiesta di ulteriore rinvio. Se la UILTuCS “non ha avuto modo di espletare il richiesto esame congiunto” la responsabilità è non è certo del Medical Pontino.

3) L’argomentazione: si sostiene che la procedura non possa considerarsi validamente chiusa a causa della propria ingiustificata diserzione unilaterale.

4) La replica tardiva: la richiesta di riaprire i termini è tecnicamente infondata e giuridicamente illegittima, e non potrebbe in alcun caso giustificare una deroga ai termini perentori stabiliti.

📌 sempre 3 giugno 2025 – La convocazione della Regione

Lo stesso giorno della comunicazione della UILTuCS, la Medical Pontino viene raggiunta da una convocazione da parte della Direzione Regionale Istruzione, Formazione e Politiche per l’Occupazione del Lazio.

Le parti sono invitate, il giorno 09.06.2025 ore 10:30, a partecipare alla riunione che avrà luogo – in modalità videoconferenza. Di seguito le indicazioni tecniche per partecipare al meeting. Si invitano le parti a chiamare Direzione lavoro su Lifesize”

Una convocazione chiaramente promossa su impulso del segretario Cartisano, il quale, probabilmente, interpella il soggetto istituzionale trasferendo il dialogo da un piano procedurale chiaro e già definito, a un contesto diverso.

📌 5 giugno 2025 – La risposta formale della Medical Pontino: la procedura è definitivamente chiusa.

A fronte della convocazione regionale – promossa su impulso della UILTuCS – la Medical Pontino, con una nota ufficiale trasmessa il 5 giugno 2025, decide di replicare.

Nella comunicazione inviata, l’azienda ripercorre passo dopo passo l’intero iter della procedura FIS, fornendo ogni evidenza utile a dimostrare quanto segue:

1) la procedura è stata avviata nei termini di legge;

2) tutte le organizzazioni sindacali comparativamente rappresentative sono state correttamente convocate via PEC;

3) nessuna sigla è stata esclusa;

4) l’unico assente è stato il sig. Cartisano, che inizialmente ha richiesto lui stesso un orario alternativo a quello inizialmente stabilito, salvo poi disertare, senza motivazione formale, né proposta alternativa, la riunione accordata;

5) l’incontro del 23 maggio si è regolarmente svolto alla presenza della UGL, della RSA aziendale e dell’avvocato incaricato, con sottoscrizione del verbale di accordo nei tempi previsti dalla normativa.

6) Nessuna irregolarità, nessuna forzatura. Un procedimento lineare, chiuso con il contributo delle parti disponibili al confronto.

7) La pretesa della UILTuCS di considerare “non conclusa” la procedura, a fronte della sua stessa assenza e di un verbale regolarmente sottoscritto da soggetti legittimati è giuridicamente infondata, formalmente inammissibile.

📌 6 giugno 2025 – La Regione: l’appello di Cartisano è respinto

A seguito della replica del Medical Pontino la Regione Lazio prende posizione, e lo fa in modo inequivocabile. Con una nota ufficiale dell’Area Gestione Ammortizzatori Sociali della Regione Lazio, viene comunicato quanto segue:

Avendo ricevuto chiarimenti dalla Società e in considerazione del fatto che il trattamento di Cassa Integrazione per FIS è gestito esclusivamente tra Azienda e Organizzazioni Sindacali si invita a non prendere in considerazione la convocazione prevista per il 16 giugno 2025.”

Il tentativo del segretario Cartisano viene rigettato per manifesta infondatezza. La stessa Direzione Regionale dichiara espressamente la propria incompetenza funzionale ad esprimersi su procedimenti di FIS. Una lezione istituzionale chiara, che segna la fine definitiva di ogni polemica, lasciando l’autore dell’interpello isolato e privo di sponda normativa, nel deserto che inevitabilmente circonda chi solleva contestazioni prive di fondamento tecnico.

E qui sorge spontanea una domanda: possibile che il segretario provinciale della UILTuCS – tra l’altro firmatario di numerosi procedimenti sindacali – non conoscesse le competenze dell’ente a cui si è rivolto?

Il tentativo di costruire una narrazione antagonista è naufragato contro l’evidenza giuridica e documentale, consolidando la legittimità dell’operato aziendale del Medical Pontino.

Chi ricopre ruoli pubblici di rappresentanza ha il dovere di possedere e dimostrare preparazione, lucidità e senso di responsabilità perché il sindacalismo autentico si esercita nella serietà della trattativa, nella tutela concreta e nella conoscenza rigorosa delle regole. Proprio per questo i miei più vivi ringraziamenti vanno all’operato responsabile e silenzioso del Segretario Generale Provinciale dalla UGL, Ivan Vento e alla Responsabile provinciale UGL – sezione Sanità, Fabiola Del Gais. Perché la verità, quella documentata, verificabile, cristallina, si afferma con il serio lavoro attraverso atti formali, verbali sottoscritti nel pieno rispetto della legge.

I fatti, per come emergono in modo lineare e incontrovertibile, dicono che:

  • Il segretario Cartisano ha ricevuto regolare convocazione.

  • Il segretario Cartisano ha chiesto di rinviare.

  • Il segretario Cartisano ha disertato l’incontro.

  • Il segretario Cartisano ha tentato di riaprire la procedura fuori tempo massimo.

  • Il segretario Cartisano è stato smentito da un organo terzo: la Regione Lazio.

Chiarito il contesto e ricostruiti i fatti nella loro sequenza documentata, è ora necessario tornare al punto da cui tutto ha avuto origine: l’attacco mediatico che ha alimentato confusione e disinformazione.

Le dichiarazioni rilasciate pubblicamente dal sig. Gianfranco Cartisano e poi amplificate da alcune testate online locali risultano, alla luce degli atti, prive di fondamento giuridico e distanti dalla realtà fattuale.

📌 La crisi reale, documentata e di carattere nazionale”.

Il sig. Cartisano ha definito “pazzesca” la richiesta di accesso al FIS presentata dalla Medical Pontino, sostenendo che l’azienda avrebbe “scaricato il rischio d’impresa sui lavoratori”. Una lettura tanto semplicistica quanto errata.

Il nuovo Nomenclatore Tariffario Nazionale ha comportato riduzioni fino all’80% delle tariffe su numerose prestazioni di laboratorio e ha eliminato completamente la remunerazione delle analisi private, da sempre fonte essenziale di marginalità per le strutture accreditate.

Non siamo affatto “l’unico caso in Italia”. Tutti i laboratori e centri diagnostici, dal Nord al Sud del Paese, stanno affrontando la medesima emergenza economica. A confermarlo sono ANISAP, Federlab, Aiop, Unindustria, oltre a testate nazionali come Il Sole 24 Ore e Quotidiano Sanità. Il nostro bilancio aziendale – chiaro, verificabile, depositato – parla da solo. La crisi non è una costruzione narrativa, ma un fatto oggettivo.

L’attivazione del FIS non è stata una fuga dalle responsabilità imprenditoriali, bensì una scelta coraggiosa e legittima, prevista dal D.Lgs. 148/2015, finalizzata proprio a evitare il licenziamento collettivo. Una misura concessa solo a fronte di documentazione completa (bilanci, relazioni tecniche, piano di risanamento) e confronto sindacale. La procedura è stata sottoposta a valutazione autonoma da parte dell’INPS – soggetto terzo – e si è svolta nel pieno rispetto della normativa vigente.

📌 Il FIS non è un privilegio: è legge.

L’idea che il ricorso al FIS sia una sorta di “scarico di responsabilità” è una mistificazione concettuale prima ancora che giuridica. Il Fondo di Integrazione Salariale è uno strumento previsto per affrontare situazioni transitorie di crisi aziendale, evitando interventi ben più drastici.

Non si tratta di una misura discrezionale né soggetta a “concessione bonaria”: la procedura è rigida, trasparente, e altamente regolata, con valutazioni tecniche ex ante e obbligo di comunicazione formale alle Organizzazioni Sindacali. Le alternative, va detto con chiarezza, erano la riduzione strutturale dell’organico o la cessazione di attività non sostenibili economicamente. Sostenere il contrario non è opinione: è disinformazione.

📌 Unico caso in Italia”? No. Un caso come molti.

Tra le affermazioni più sorprendenti del sig. Cartisano vi è quella secondo cui la Medical Pontino sarebbe “l’unico caso nel Paese” ad aver dichiarato una situazione di crisi per effetto del nuovo tariffario. Nulla di più inesatto.

Nel Lazio, le associazioni di categoria hanno lanciato un allarme chiaro e documentato. Parlare di “caso isolato” significa voler ignorare la realtà del settore per alimentare una narrativa antagonista.

📌 Non condividiamo che sia insostenibile…”: opinioni legittime, ma senza basi.

Il sig. Cartisano ha dichiarato pubblicamente di “non condividere” la sussistenza di una crisi aziendale. Ogni opinione è lecita. Ma quando diventa pubblica, deve essere supportata da cognizione di causa. Nel caso specifico, il sig. Cartisano ha espresso il proprio dissenso prima dell’incontro per la concertazione obbligatoria, senza aver preso visione di alcun documento contabile, né del piano industriale, né della relazione tecnica. Ma soprattutto, ha scelto di non partecipare all’incontro sindacale, da lui stesso richiesto e posticipato, salvo poi annullare la propria partecipazione un minuto prima dell’inizio, senza giustificazioni formali.

📌 Conclusione: opinioni personali, nessuna analisi tecnica, nessun atto concreto.

Nel complesso, ciò che resta sono:

  • dichiarazioni pubbliche prive di riscontri;

  • atti elusi o disattesi;

  • una narrativa senza fondamento documentale.

Il sindacato ha il dovere di confrontarsi nei tempi, nei modi e nelle sedi appropriate. Non con slogan, ma con proposte. Non con proclami, ma con partecipazione.

Nei prossimi passaggi, analizzeremo punto per punto anche le ulteriori dichiarazioni rese dal segrtario Cartisano in materia di contratti, buste paga e presunte discriminazioni compiute dal Medical Pontino ai danni dei lavoratori in un precedente episodio di cassa integrazione straordinaria in deroga.

📌 Accuse su contratti, retribuzioni e presunte “anomalie discriminanti”: dichiarazioni gravi, ma prive di sostanza

Nel suo comunicato, il sig. Cartisano ha affermato che alcuni lavoratori, a suo tempo, si sarebbero rivolti alla UILTuCS Latina per ottenere chiarimenti su “tabelle orarie, contratto di lavoro ed altre anomalie discriminanti”. Parole totalmente scollegate da qualsiasi riscontro documentale.

📌 Zero atti, zero denunce.

A oggi:

  • nessuna segnalazione è mai stata inoltrata all’Ispettorato Territoriale del Lavoro;

  • nessun esposto risulta presso INPS, INAIL o altre autorità competenti;

  • non è mai stata attivata alcuna causa davanti al Tribunale del Lavoro;

  • nessuna ispezione ha rilevato irregolarità;

  • nessun conguaglio è stato imposto;

  • nessuna sanzione è stata comminata.

Se davvero fossero esistite anomalie retributive o contrattuali, ci si aspetterebbe che un’organizzazione sindacale le avesse almeno formalizzate. Invece, nulla. Solo dichiarazioni generiche, mediaticamente rumorose, ma giuridicamente inconsistenti.

📌 Il caso delle “anomalie discriminanti”

L’espressione usata da Cartisano – “anomalie discriminanti” – ha un suono suggestivo, ma è priva di qualsiasi contenuto giuridico se non è accompagnata da:

  • nomi precisi,

  • circostanze databili,

  • documenti,

  • protocolli violati,

  • riscontri oggettivi.

Anche in questo caso, nessuna traccia. Neppure un singolo procedimento per condotta antisindacale (ex art. 28 Statuto dei Lavoratori) è mai stato promosso.

Al contrario: alcuni dei lavoratori iscritti alla UILTuCS all’epoca, nel 2013, decisero volontariamente di revocare la propria adesione. Cartisano attribuisce questo passo a presunte pressioni aziendali, ma non ne esiste prova, denuncia o verbale. I fatti suggeriscono un’altra lettura: probabilmente i lavoratori, dopo aver constatato l’inefficacia della tutela offerta, hanno fatto una scelta autonoma e consapevole.

Avevano perso il lavoro a causa del mancato accordo per la Cassa integrazione Straordinaria in deroga, che il sig. Cartisano si rifiutò di sottoscrivere. A nulla servirono, allora, i vari tentativi dell’azienda di salvaguardare quei posti, Quando l’unica sigla disponibile al tavolo nega l’accordo a prescindere, l’epilogo diventa inevitabile. Il danno non fu della Medical Pontino, ma dei lavoratori che avrebbero voluto essere tutelati e si ritrovarono, invece, sacrificati su un altare ideologico senza ritorno. In merito poi all’affermazione di aver “ostacolato” un’assemblea sindacale, la Medica Pontino ha sempre rispettato la normativa vigente. L’organizzazione dell’assemblea di cui Cartisano lamenta le difficoltà organizzative, fu richiesta in orario serale oltre le 19:30 con uso dei locali aziendali fuori dall’orario di lavoro, eventualità questa assolutamente non contemplata per aziende di dimensioni inferiori a 50 dipendenti, né contrattualmente né dalla legge. Non si è trattato di ostruzionismo, bensì di rispetto delle regole. Confondere l’indisponibilità dei locali fuori orario con una forma di censura sindacale è azzardato e rivelatore di una mancata conoscenza delle norme di riferimento e una chiara competenza nell’uso che se ne può fare

📌 La realtà contrattuale: tutto in regola

Tutti i lavoratori della Medical Pontino sono regolarmente inquadrati secondo il CCNL Studi Professionali:

  • le RAL sono coerenti con le tabelle di riferimento;

  • i livelli contrattuali sono certificati da consulente del lavoro esterno;

  • i contratti sono pubblici e verificabili.

Cartisano non ha mai prodotto un solo documento che dimostri il contrario. Nessuno.

📌 Accuse di atteggiamento antisindacale e revisione storica dei fatti

Il segretario Cartisano ricostruisce un presunto episodio del passato (2012-2013), attribuendolo però a un periodo successivo, quello della pandemia COVID-19.

📌 Collocazione temporale falsata

I fatti risalgono al biennio 2012-2013, periodo in cui, a causa di una drastica revisione delle tariffe di laboratorio, la Medical Pontino fu costretta a richiedere una procedura di CIGS. Procedura che non fu approvata proprio perché la UILTuCS si rifiutò di firmare l’accordo, costringendo l’azienda a licenziare alcuni lavoratori. Nessuno di loro impugnò i licenziamenti.

Durante il COVID (2020) la CIG menzionata dal segretario Cartisano, fu attivata d’ufficio dallo Stato, a beneficio di tutte le categorie, senza concertazione sindacale. Due scenari radicalmente diversi, che Cartisano ha confuso o volutamente accorpato.

📌 Accuse gravi, ma mai denunciate

Parlare di “atteggiamenti persecutori” e “condotta antisindacale” è cosa molto seria. Se vi fossero stati atti del genere perché non risultano:

  • un ricorso ex art. 28 L. 300/1970;

  • un esposto all’Ispettorato del Lavoro;

  • un procedimento civile o penale;

  • una denuncia formale presso un’autorità competente.

Niente di tutto questo si è mai verificato.

Nel 2013 la UILTuCS si rifiutò di firmare l’accordo da qui il licenziamento di quei lavoratori.

📌 I fatti parlano chiaro

  • La Medical Pontino non è mai stata condannata per comportamento antisindacale.

  • Non è mai stata coinvolta in un contenzioso collettivo con alcuna sigla.

  • Ha sempre applicato correttamente i contratti di lavoro, con verifiche esterne.

📌 Conclusione

Ciò che emerge con chiarezza è una narrativa costruita su dichiarazioni prive di fondamento. I fatti – supportati da documenti, cronologie e norme – smontano punto per punto ogni accusa mossa dal segretario Cartisano. In assenza di riscontri, di atti formali e di coerenza procedurale, resta solo una retorica priva di spessore e la mancata conoscenza degli strumenti giuridici che la legge mette a disposizione di chi vuol rappresentare davvero i lavoratori.

Una rappresentanza efficace, infatti, non si costruisce con gli slogan, ma con le firme, le procedure corrette e la conoscenza delle regole. Tutto il resto, come si è visto, si smentisce da sé.

La presente ricostruzione è basata esclusivamente su atti ufficiali, corrispondenze documentate e norme vigenti. Ogni valutazione riportata è espressione del diritto di cronaca, replica e difesa della propria onorabilità e del proprio buon nome, tutto quanto esercitato in buona fede ai sensi della Costituzione Italiana e nel pieno rispetto del diritto all’onore altrui.



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