Riportiamo fedelmente l’articolo scritto sul sito web della testata giornalistica News-24, per quanto riguarda chiarimenti sulla confusione che è stata fatta per quanto riguarda i Test sierologici per gli anticorpi del Covid-19:

Test sierologici anticorpi anti-SARS-Cov-2: nessuna speculazione in atto. Il prezzo consigliato dalla Regione per le strutture private è di 45 euro. Nel pubblico a 15,23 euro ma solo per le IgG


LATINA – Test sierologici anticorpi anti-SARS-Cov-2: nessuna speculazione in atto. Il prezzo consigliato dalla Regione per le strutture private è di 45 euro. Nel pubblico a 15,23 euro ma solo per le IgG. Si sta creando confusione tra i cittadini per quel che riguarda il prezzo praticato per i test sierologici a cui ha dato il via libera anche la Regione Lazio.

Alcuni lettori ci hanno contatto chiedendo lumi in base ai prezzi praticati nei laboratori privati che a loro dire si discosterebbero dai 15,23 euro previsti nella direttiva della Regione Lazio.

Da una lettura attenta dei documenti e delle direttive emanate dalla Regione Lazio, si evince tutt’altro.

Innanzi tutto occorre fare un’importante premessa. la Regione Lazio autorizzato con i provvedimenti di seguito indicati, tre distinte metodiche per individuare le immunoglobuline anti-SARS-Cov2. Tutte e tre le metodiche sono di pari valenza diagnostica e sono ufficialmente riconosciute dalla Regione:

  1. Metodica Screening certificati CE
  2. Metodica CLIA
  3. Metodica ELISA

In data 08/04/2020 con una comunicazione urgente indirizzata a tutte le associazioni di categoria, la Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, consentiva l’esecuzione dei test per l’individuazione degli anticorpi anti-

SARS-CoV-2 sia su sangue capillare che su siero. In questa prima pronuncia la Regione, non dichiarava queste analisi in convenzione con il sistema sanitario. Già in questa comunicazione si evinceva che il costo sarebbe stato a totale carico del cittadino. Con la stessa comunicazione la Regione invitava i centri sanitari privati ad osservare ove possibile la tariffa per gli esami eseguiti su siero di 45 euro.

Tale invito non ha mai inteso avere alcun carattere vincolante per i laboratori privati poiché alla base di questa indicazione non vi è mai stata alcuna indagine di mercato suffragata da una puntuale e dettagliata analisi dei costi.

In data 12/05/2020 con Determina dirigenziale della Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria N° G05621 La Regione Lazio ha provveduto ad un censimento per l’individuazione sul territorio dei laboratori di analisi con le caratteristiche idonee per lo svolgimento dei test per gli anticorpi anti-SARS-CoV-2. Nella Stessa determina è stato pubblicato un elenco dei laboratori pubblici e privati che presentano le caratteristiche idonee all’esecuzione di tali test. L’elenco non abilita i laboratori all’esecuzione degli esami in convenzione. Tali esami per espressa disposizione della determina regionale sono privato e totalmente a carico del cittadino. Infatti sono a pagamento sia nelle strutture private che pubbliche. L’unica differenza sta nel fatto che la determina stabilisce un prezzo per le sole IgG eseguite nelle strutture pubbliche pari ad euro 15,23

Dunque il vincolo del prezzo di euro 15,23 è valido solo per le strutture pubbliche, ma per un test che individua solo le IgG prescritto su ricetta bianca dal medico di famiglia. La prescrizione è solo su ricetta bianca proprio perché gli esami in questione, per disposizione della Direzione Salute ed Integrazione Sociosanitaria sono a totale carico del cittadino e non sono in convenzione con il Sistema Sanitario Regionale.

Inoltre è opportuno rilevare che mentre nelle strutture pubbliche a 15,23 si eseguono solo le IgG, in molte strutture private, invece, si eseguono unitamente alle IgG anche le IgM. Quindi un doppio test che naturalmente ha costi più elevati.

Ecco dunque spigata la differenza: nessuna speculazione in atto.

Nelle strutture pubbliche il cittadino paga una tariffa agevolata e la differenza di costo viene coperta dalla stato in quelle private la spesa è totalmente a carico del cittadino anche se il test è più accurato.
Non va però dimenticato che i risultati del test sierologico al momento non sono in grado di sostituire i tamponi e che i test così effettuati non costituiscono in alcun caso certificazione dello stato di malattia o guarigione dell’individuo che lo ha effettuato.

Come comportarsi poi in caso di responso positivo al test sierologico? Lo spiega la Regione stessa con un’accurata infografica pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione n.63 che informa il cittadino/paziente di tutte le pratiche da mettere in atto in caso di un risultato positivo al test sierologico praticato in una struttura privata.

Fonte: News-24