In Italia la sanità è pubblica ma non è gratuita.
Abbiamo chiesto a Gianni Chiavetta Direttore Amministrativo del Medical Pontino srl, Struttura Accreditata con il Sistema Sanitario Regionale (SSR), di spiegarci come funzionano le cose.
Cos’è il ticket?
“Il ticket è una tassa che il cittadino paga per accedere ai servizi sanitari erogati dallo Stato. È un contributo di partecipazione alla spesa sanitaria pubblica.
L’argomento è molto articolato e presenta diverse sfaccettature.
La Regione predispone un budget di spesa a copertura del fabbisogno sanitario della popolazione e lo attribuisce alle strutture che erogano servizi sanitari in convenzione con il SSR.
Questo budget viene scalato man mano che i cittadini accedono ai servizi della struttura privata, muniti di apposita ricetta del medico di base. Il budget assegnato, però, non è calcolato sull’effettivo fabbisogno della popolazione ma è logicamente temperato dalle disponibilità finanziarie regionali.
Il sistema pubblico per sopperire parzialmente alla penuria di disponibilità finanziarie ha introdotto il cosidetto “ticket”, anche definito “quota di partecipazione del cittadino alla spesa pubblica sanitaria”.
Quando il cittadino paga il ticket questo importo viene detratto dal budget assegnato alla struttura.
Il budget che la pubblica amministrazione stanzia è comprensivo anche della quota pagata dal cittadino.
Il pagamento del ticket consente a tutti i cittadini di ricevere le cure previste dai Livelli Essenziali di Assistenza e, allo stesso tempo, evita l’erogazione di prestazioni sanitarie non necessarie da parte del SSR. Attualmente i ticket riguardano le prestazioni specialistiche di medicina e diagnostica ambulatoriale, prestezioni di pronto soccorso e le cure termali. I cittadini possono essere esentati dal pagamento del ticket solo in alcuni casi: per reddito; per malattie croniche o rare; per invalidità temporanea o permanente, in caso di disoccupazione o gravidanza”.
Si paga lo stesso ticket in ogni regione?
“La Costituzione attribuisce ad ogni Regione Competenze in materia Sanitaria in via esclusiva. Pertanto le Regioni in questa materia hanno totale autonomia, se pur con l’obbligo di uniformarsi ai Principi Nazionali. Questo implica che anche se esiste un Nomenclatore Nazionale molte Regioni ne hanno adottato uno proprio, introducendo in esso nuove prestazioni e modificato o eliminato quelle già esistenti”.
A quanto ammonta la spesa del ticket?
“L’importo ticket varia a seconda della prestazione ma la Legge ha introdotto un tetto massimo pari a 36,15€ per ricetta. Il Medico può prescriverla per un massimo di 8 prestazioni della stessa branca su ogni singola ricetta, ad eccezione delle prestazioni fisioterapiche.
Anche in questo caso le Regioni godono di piena autonomia in materia, possono alzare o abbassare questo tetto, nella Regione Lazio la quota prestazioni ha un tetto massimo di €36,15 per ricetta. Oltre alla quota prestazioni c’è un’altra <> da pagare, la cosidetta “quota per ricetta” . Nella nostra Regione è di 10€”.
Come esercitare il diritto all’esenzione per reddito?
“Le persone che hanno diritto all’esenzione per reddito sono già inserite in un elenco consultabile da medici di famiglia e pediatri. Il medico, all’atto della prescrizione dell’esame o della visita, verifica, su richiesta dell’assistito, il diritto all’esenzione(per i codici E01, E03, E04), lo comunica all’interessato e riporta il relativo codice sulla ricetta.
I cittadini hanno diritto all’esenzione dal ticket nel caso in cui appartengano a queste categorie:
cittadini di età inferiore a 6 anni e superiore a 65, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro (CODICE E01);
cittadini disoccupati e loro familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (CODICE E02);
titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico (CODICE E03);
titolari di pensioni al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.
Diverso è il discorso delle esenzioni relative la disoccupazione, invalidità, patologie croniche o temporanee, gravidanze, malattie rare, cecità o sordità civile.
In questi casi coloro che possiedono i requisiti per richiedere l’esenzione, devono rivolgersi all’ASL di appartenenza e presentare apposita domanda”.
Come funziona l’Accreditamento istituzionale (convenzione) con il SSR nelle strutture private? C’è differenza tra queste e gli ospedali o la stessa ASL?Come mai nelle strutture come la Vostra, privata ma Convenzionata, non tutti gli esami “passano” con il ticket o in esenzione?
“Le strutture come la Nostra, private ma accredidate con il SSR hanno la possibilità di effettuare determinate prestazioni in Regime Convenzionato, cioè la Stato ci “nomina” suoi fornitori ufficiali e quindi noi eseguiamo esami ai cittadini in nome e per conto dello Stato stesso.
La Regione Lazio impartisce un Budget massimo annuale, entro il quale rimborsa alle Aziende private le prestazioni erogate nel periodo di riferimento.
Quindi tutte le Prestazioni effettuate in esenzione insieme a quelle ticket verranno scalate dal budget assegnato.
Terminato il budget la Struttura, se effettuerà delle prestazioni ulteriori, non verrà rimborsata.
Queste limitazioni danno origine alle famose <> tanto odiate ma necessarie per non erogare prestazioni prive della copertura finanziaria.
La cosa strana è che spesso pagare il ticket è più oneroso che affrontare la spesa privatamente.
Mi spiego meglio, se ci fosse la necessità di fare un semplice esame delle urine privatamente costerebbe al cittadino €6,00 facendole in convenzione invece spenderebbe €2,17.
In questi casi è vivamente consigliabile effettuare la prestazione in regime Privato senza pagare la tassa del ticket.
Inoltre c’è da tenere presente che vi è una sostanziale differenza tra strutture come la nostra di diagnostica e medicina ambulatoriale e le Asl, o i grandi ospedali anche se privati. Per sopperire alla lacuna pubblica dell’ospedalizzazione si ricorre ai grandi privati completamente accreditati come ad esempio il Gemelli. Questo tipo di strutture, per la tipologia del ruolo ricoperto, hanno una copertura finanziaria e una lista degli esami più estesa della nostra.
Noi siamo un presidio Sanitario di Diagnostica e Medicina Ambulatoriale. Lo stato ci riconosce una copertura finanziaria degli esami da poter erogare più limitata rispetto ai questi grandi Ospedali o alla Asl stessa. Per questo motivo alcuni delle prestazioni che alla Asl si effettano in convenzione da noi sono soltanto private. Un classico esempio potrebbe essere quello del colesterolo HDL che alla Asl può essere eseguito in esenzione o pagando il ticket mentre da noi è completamente privato . Questo accade perchè lo Stato non ha incluso questo esame (HDL) nella lista degli esami eseguibili in convenzione presso le strutture come la nostra mentre lo è nelle strutture di tipologia diversa quali i grandi ospedali privati accreditati e le stesse ASL”.
Giovanni Chiavetta, Direttore Amministrativo della Medical Pontino srl.
Intervista di Morena Di Stefano