Il Dermatologo è il medico specializzato nella diagnosi, nella cura e nella prevenzione dei problemi della pelle e dei tessuti connessi, peli e capelli, unghie, ghiandole sudorifere ecc., è specializzati anche nella diagnosi e trattamento di malattie e tumori della pelle e dei suoi annessi.
La pelle costituisce l’organo più esteso del corpo e ovviamente il più visibile. Sebbene alcune malattie dermatologiche riguardino esclusivamente la pelle, molte altre sono la manifestazione di un disturbo sistemico, ovvero che interessa diversi tessuti o organi del corpo.
La formazione del Dermatologo deve comprendere reumatologia (molti disturbi reumatici possono manifestarsi con segni e sintomi a livello della cute), immunologia, neurologia (es. le “sindromi neurocutanee”, come la neurofibromatosi e la sclerosi tuberosa), infettivologia ed endocrinologia.
Lo studio della genetica, per il Dermatologo, sta assumendo progressivamente maggior rilevanza. È stato accertato anche il riscontro di correlazioni tra patologie della pelle (acne, alopecia, psoriasi, dermatiti, ecc.) con aspetti emotivi e/o da condizioni di stress (Psicodermatologia).
Il controllo dei nei non rappresenta affatto un elemento secondario per ciò che riguarda l’attenzione per la salute e soprattutto la prevenzione di conseguenze più gravi per la nostra pelle.
Tenere sotto controllo i nostri punti neri sulla pelle significa stare attenti a diversi fattori, che ci devono spingere ad un consulto medico dermatologico precoce e tempestivo.
Il controllo dei nei, che va affidato sempre e comunque ad uno specialista dermatologo, si basa sul prendere in considerazione diversi fattori. Fra questi elementi bisogna tenere presente la presenza di un’eventuale asimmetria. Per verificare non dobbiamo fare altro che dividere il neo in due parti e vedere se la forma, i margini e il colore corrispondono. Se la forma e i margini appaiono omogenei non ci si deve preoccupare.
Naturalmente non si deve fare confusione con le macchie scure della pelle causate dall’abbronzatura.
Una certa allerta devono destare i colori che, all’interno del neo stesso, hanno dei confini netti fra di loro. I cambiamenti di dimensione del neo e il suo modificarsi in maniera rapida impongono il ricorso ad un’attenzione medica.
Lo stesso di scorso vale nel caso in cui si presentino arrossamenti dei bordi, prurito o sanguinamenti. Una particolare attenzione va riservata ai punti neri che compaiono dopo i 45 anni, visto che la loro formazione dovrebbe essere esaurita entro questa età. In ogni caso si dovrebbe prestare attenzione, in termini di salute della pelle, ai pericoli dell’esposizione solare anche d’inverno.
Al controllo dei nei possono seguire esami specifici, nel caso in cui alcuni elementi possano farci sospettare. Il dermatologo effettua una visita medica, ricorrendo ad un dermatoscopio.
Si tratta di uno strumento tramite il quale il neo oggetto di esame può essere notevolmente ingrandito, in modo da effettuarne un’osservazione più precisa. Un altro sistema a cui si può fare ricorso è quello dell’epiluminescenza, per vedere l’eventuale presenza di lesioni anche alla base del neo.
Dopo il controllo dei nei si può effettuare la mappatura dei punti neri sparsi per tutto il corpo. Per fare questo si utilizzano delle microcamere digitali, le quali sono collegate ad un computer. In questo modo ogni neo può essere analizzato in ogni sua caratteristica, come le dimensioni, i colori, i contorni e la parte interna.
Inoltre ogni punto nero viene classificato e archiviato nella memoria del computer. Nel caso di visite successive si possono mettere a confronto i dati, per vedere se ci sono state modificazioni particolari. D’altronde ci si può servire di nuove tecniche diagnostiche per il melanoma.
Il termine mappatura dei nei si riferisce ad un programma di controllo per coloro che sono ad alto rischio di sviluppare il melanoma maligno. Questo programma include un esame clinico della pelle e la dermoscopia, al fine di identificare e valutare lesioni preoccupanti.
La mappatura dei nei è mirata a diagnosticare il melanoma nelle sue fasi il più possibile precoci, identificando la comparsa di nuovi nei o il cambiamento di quelli già esistenti. Le caratteristiche del neo possono destare sospetti di melanoma maligno, soprattutto se la lesione ha una struttura disordinata sia ad occhio nudo che in seguito a demoscopia.
La dermatoscopia, dermoscopia o epiluminescenza, è una tecnica non invasiva rivolta alla diagnosi precoce del melanoma basata su uno strumento ottico chiamato dermatoscopio che permette di osservare patterns sub-cutanei non visibili ad occhio nudo favorendone il riconoscimento.
Il dermatoscopio ottico è un piccolo strumento manuale basato su una lente, in grado di fornire ingrandimenti prevalentemente compresi tra le 10 e le 20 volte, appositamente illuminata con luce incidente. È oggi dimostrato come la dermatoscopia incrementi la sensibilità diagnostica per il melanoma rispetto alla semplice visione ad occhio nudo del 20–30% permettendo diagnosi sempre più precoci.
Le esperienze di quest’ultimo decennio hanno consentito di estendere l’applicazione di questa tecnica diagnostica anche alle lesioni della cute non pigmentate.
La dermatoscopia risulta oggi particolarmente efficace nel riconoscimanto dei tumori cutanei non melanocitari quali il carcinoma basocellulare e la malattia di Bowen e di altre neoformazioni cutanee quali le cheratosi seborroiche, le cheratosi attiniche, il dermatofibroma, l’acantoma a cellule chiare.
Una ulteriore indicazione di tale metodica è la ricerca dell’acaro della scabbia.
Direttore Sanitario della Medical Pontino S.r.l.
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